giovedì 28 gennaio 2010

A breve riprenderà l'aggiornamento del BLOG





LAVORI IN CORSO


mercoledì 20 gennaio 2010

Piano Casa - La riqualificazione delle aree dismesse è delicata ma resta un’opportunità da non perdere”.


IL PIANO CASA
in provincia di Caserta

…Opportunità e problematiche per Terra di Lavoro

GIOVEDI’  21 gennaio ore 17:30
TEATRO GARIBALDI
Santa Maria Capua Vetere

Un convegno sul Piano Casa, l’ennesimo direbbe qualcuno, considerati i vari incontri sul territorio messi in atto da una forza politica piuttosto che un’altra, da un’amministrazione comunale, da rappresentanti istituzionali in genere, ma nessuno di questi è un dibattito vano. Approfondire l’opportunità di un provvedimento del genere alle amministrazioni locali e ai territori più in generale è, allo stato dei fatti, di grande importanza.
Il 21 gennaio, al Teatro Garibaldi, dunque un altro incontro discuterà la nuova legge sul Piano Casa. Il Consigliere regionale e Vice presidente della IV Commissione che la legge l’ha varata, insieme all’Amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno ritenuto il fondamento di questa legge e considerato quanto sia necessario saperne cogliere tutte le sfumature onde poterla applicare al meglio sia in aree urbane che extraurbane.
Al dibattito pubblico, aperto quindi alla cittadinanza, saranno presenti non a caso, esponenti di rilievo le cui valutazioni e riflessioni a riguardo chiariranno dubbi o incongruenze presenti tra le maglie della legge.

Il provvedimento - precisa Stellato - come ormai si sa, costituirà un sicuro strumento per supportare la ripresa dell’economia, e per consentire, anche nei nostri centri, il recupero di interi comparti edilizi, purché infrastrutturali, non più utilizzati, e che pertanto costituiscono dei sostanziali vuoti urbani. In provincia di Caserta esistono ovviamente delle aree già individuate, in particolare, come più volte ribadito, tutti quei vecchi contenitori industriali ormai inglobati nella struttura cittadina. Per una individuazione concreta, ad ogni modo, è necessario una verifica capillare”.

La legge, ricordiamo,  passa attraverso la concessione edilizia, i comuni dunque avranno il controllo del territorio, le amministrazioni potranno escludere dal Piano Case quei soggetti che non rientrano nei criteri stabiliti. Il Convegno di giovedì, vuole fare il punto proprio sulle procedure, sui meccanismi, che consentiranno non solo al pubblico ma anche ai privati di poter fruire dei benefici del provvedimento.

sabato 16 gennaio 2010

Discarica di San Tammaro – Stellato: “Provincializzazione dei rifiuti un insuccesso.




I casertani costretti a pagare con la TARSU anche i lavoratori del Consorzio Salerno 2”.
È trascorso oramai più di un mese dalla fine dell’emergenza rifiuti decretata il 17 dicembre dal Governo Berlusconi, eppure la Provincia di Caserta continua ad essere mortificata e relegata al rango di sversatoio regionale. Questo territorio con le discariche di San Tammaro e S.Maria la Fossa, è stato per anni e continua ad essere la valvola di sfogo e sicurezza che garantisce la regolarità dei flussi di smaltimento regionale.
Abbiamo salutato con favore il passaggio all’ordinarietà – commenta il Consigliere Regionale Giuseppe Stellato - in quanto ciò avrebbe dovuto significare, innanzitutto, la provincializzazione dei rifiuti e vale a dire la fine della possibilità che perdurasse il flusso continuo dalla città di Napoli e dalla sua provincia in nome di una solidarietà territoriale che non ha mai registrato una ancorché minima reciprocità.
Ci siamo illusi che tutto questo potesse cessare con il ripristino del principio giuridico della provincializzazione e, soprattutto, con il passaggio dei poteri alle province e, quindi, ai cittadini. Ad oggi, invece, la discarica di San Tammaro, a fronte di una produzione provinciale di 800 tonnellate al giorno, continua a ricevere oltre 2.000 tonnellate di spazzatura proveniente, in gran parte, da altre province e prima fra tutte da quella di Napoli.
Situazione inaccettabile ma evidentemente possibile per la disattenzione e scarsa sensibilità di organismi non elettivi che oggi reggono la nostra provincia e che consentono, addirittura, che la discarica provinciale sia gestita da un consorzio del salernitano che non vanta certo maggiore capacità di gestione rispetto alle strutture casertane e che, evidentemente, gestisce la nostra discarica al solo comprensibile ma non giustificabile scopo di tutelare i propri interessi aziendali senza preoccuparsi della provenienza dei rifiuti che riceve.
Conseguenza di un tale quadro è che la provincia di Caserta, sebbene abbia responsabilmente e senza clamori accettato e subito la scelta di una delle discariche più grandi della regione campania, la vedrà riempita in pochi mesi da rifiuti extraprovinciali e, quindi, sarà la prima provincia a ritrovarsi in emergenza nonostante  il grandissimo sacrificio già fatto.
Ulteriore e, se fosse possibile, ancor più grave conseguenza è che una gestione da parte di un consorzio salernitano finisce per penalizzare anche economicamente i nostri cittadini che con la TARSU non solo dovranno pagare i già numerosi dipendenti del Consorzio Unico ma, addirittura, farsi carico anche dei costi dei lavoratori del Consorzio Salerno 2 che dovrebbero, invece, essere pagati dai cittadini della provincia di Salerno.
Di tutto ciò la Provincia di Caserta non può non prendere atto e farsi carico, da subito, di ripristinare il rispetto di una territorialità a tutela degli interessi dei cittadini casertani. Se ciò non accadesse, i partiti, le associazioni ed i rappresentanti elettivi della Provincia non potranno fare a meno di far sentire fortemente la loro voce ed evitare che si arrivi ad eleggere un consiglio provinciale che dovrà solo prendere atto di una situazione già compromessa e gestire una nuova emergenza rifiuti, intollerabile e non si sa se più risolvibile”.

venerdì 15 gennaio 2010

Sistema dei trapianti d’organo in Campania Stellato con l’AIDO


“Mi adopererò a presentare una proposta di legge di modifica, concertata con le associazioni di volontariato della donazione affinchè si possa avere un efficiente modello organizzativo del Sistema Trapianti nella nostra regione”.


Decidere di donare gli organi dopo la propria morte è un gesto di grande generosità
e di civiltà che può salvare la vita anche a più di una persona, purtroppo sono troppo pochi gli organi da donare sul territorio. Un paziente su cinque muore aspettando un cuore, un fegato, un rene. Gli ultimi dati dicono che in Campania siamo al 40 per cento di opposizioni, quindi molti «no» alla donazione degli organi.
La Regione Campania, fra i cui compiti istituzionali rientra la tutela al diritto alla salute dei cittadini, ha intrapreso diverse iniziative con l’obiettivo di sviluppare le attività di donazione e trapianti per risolvere la grave carenza di donazioni nella nostra regione.
In tale contesto, ha suscitato perplessità la  Delibera della Giunta Regionale della Campania n. 1977 del 31/12/09, con la quale sono state individuate presso l’A.O.R.N. “A. Cardarelli”, IV U.O.C. Anestesia e Rianimazione e Terapia Intensiva del Dipartimento di Gastroenterologia del Centro Trapianti Epatici, le sedi del Coordinamento Regionale Prelievi (CRP) e del Centro Regionale Trapianti (CRT).
Come ha rilevato il  consigliere regionale Giuseppe Stellato l’individuazione presso l’A.O.R.N. “A. Cardarelli” della sede del Coordinamento Regionale Prelievi (CRP) e del Centro Regionale Trapianti (CRT), che gestiscono le liste d’attesa e l’allocazione degli organi, là dove sussistono i Centri Trapianti, preposti ad effettuare i trapianti medesimi, può generare un possibile conflitto di interesse tra le figure professionali preposte all’attività trapiantologica e quelle di compilazione della lista dei pazienti in attesa di trapianto e dell’allocazione degli organi.
Il consigliere regionale ha dunque presentato una question time al fine di garantire ai pazienti in attesa di trapianto d’organo, il rispetto del principio costituzionale dell'eguaglianza, dell’ equità e della trasparenza, nonchè l’osservanza del criterio di priorità cronologica unitamente alla compatibilità degli organi tra donatore e ricevente, allo scopo di assicurare che gli organi siano assegnati secondo regole pubbliche.

 “Mi adopererò a presentare tale proposta di legge, concertata con le associazioni di volontariato della donazione e del trapianto di organi, affinchè si possa avere un efficiente e garantito modello organizzativo e funzionale del Sistema Trapianti in Campania” - ha affermato Stellato - le indicazioni di merito relative alle azioni e agli interventi da effettuare, sono contenute,  anche per gli aspetti riguardanti l’attività di donazione e trapianto d’organo,  nella Legge Regionale n. 24 del 19 dicembre 2006: “Piano Regionale Ospedaliero per il triennio 2007 - 2009”,  e specificatamente al capitolo 7 dell’allegato “Linee di indirizzo per la rimodulazione dell’attività ospedaliera per il triennio 2007-2009” , che disciplina al punto 7.5 l’“attività trapiantologia”,  i Centri Regionali di Riferimento, i Centri di Rianimazione ed i Centri Trapianto. Sempre la stessa legge al comma 4 prevede la possibilità che un dodicesimo dei consiglieri regionali possano presentare una proposta di legge di modifica”.

Prendiamo atto con soddisfazione - osserva Gennaro Castaldi, Presidente Regionale dell’AIDO - della vicinanza del consigliere Stellato. Un trapianto ridona la vita. Ci sono poche donazioni, per motivi culturali, per riserve mentali e soprattutto per scarsa informazione, ma anche perché non c’è una più ampia collaborazione tra l’Assessorato alla Sanità della Regione Campania con le associazioni di volontariato, le quali vengono a conoscenza di provvedimenti, che lasciano non poche perplessità, senza il coinvolgimento e la pur minima concertazione con le associazioni medesime, impegnate in Campania sul terreno delle donazioni e dei trapianti di organi.
Serve un confronto per le questioni relative alle donazioni ed ai trapianti nella continuità delle azioni, come il percorso iniziato nelle scuole, con gli insegnanti. Le associazioni di volontariato svolgono un ruolo fondamentale, sono una risorsa decisiva. E’ auspicabile che si possa procedere in futuro, tutti insieme, con uno spirito collaborativo, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, per vincere la battaglia per la vita


giovedì 14 gennaio 2010




IL PIANO CASA
in provincia di Caserta

…Opportunità e problematiche per Terra di Lavoro

GIOVEDI’  21 gennaio ore 17:30


TEATRO GARIBALDI


Santa Maria Capua Vetere

Il 21 gennaio, in compagnia di esperti, rappresentanti istituzionali e politici, si discuterà al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere l’appena varato Piano Casa. Un convegno di ampio respiro studiato ed organizzato dall’Ufficio di promozione consiliare del Consigliere Regionale Giuseppe Stellato e dall’Amministrazione Comunale di Santa Maria Capua Vetere.
Un incontro importante per dibattere su di una legge che tanto si è fatta attendere e che poterebbe essere foriera di rilevanti cambiamenti per l’assetto del patrimonio edilizio del nostro territorio e delle nostre città.

Un Incontro quello del 21 gennaio di sicuro interesse per tutti gli operatori del settore - precisa Stellato -  teso anche a fornire le prime indicazioni applicative di una legge che nasce da un accordo politico a monte, consacrato dalla Conferenza Stato-Regioni. Vogliamo confrontarci sulle ricadute della legge sul territorio provinciale. Qualora le amministrazioni locali, unitamente a soggetti privati, riescano infatti a cogliere la forte portata innovativa di tale corpo normativo, la ricaduta favorevole sui territori potrà essere di percezione immediata e concretamente visibile. Bisogna rassicurare i cittadini: le modalità previste di intervento sono in grado di evitare momenti di aggressione al territorio, ove si consideri che vi sono alcune esclusioni oggettive d’intervento, così come è rimessa alle amministrazioni la facoltà di escludere alcuni ambiti territoriali dalle applicazioni della legge. Per meglio comprendere: la durata della legge è di 18 mesi, durante i quali, i soggetti interessati potranno avanzare alle amministrazioni competenti, le relative istanze. L’aspetto più delicato dell’intera legge riguarda l’articolo 5 che consente, come già anticipato, azioni nelle aree degradate, ovvero nelle zone industriali non più interessate ad attività produttive. In tali casi l’applicazione sarà subordinata, però, all’individuazione di una percentuale significativa di interventi da destinare ad edilizia sociale o convenzionata. Come si vede, si tratta di una reale opportunità sulla quale investire per il futuro dei nostri centri”.




              Introduce
dott. Giancarlo Giudicianni
Sindaco Santa Maria Capua Vetere


Intervengono
dott. Andrea Della Selva
Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

dott. Corrado Lembo
Procuratore capo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

     prof.ssa Gabriella Cundari
               Assessore regionale all’Urbanistica

dott. Oberdan Forlenza
Assessore regionale ai Lavori Pubblici

dott. Carmine Crisci
Segretario Generale UST Caserta

arch. Enrico De Cristofaro
Presidente Ordine degli Architetti provincia di Caserta

ing. Vittorio Severino
Presidente Ordine degli Ingegneri provincia di Caserta

ing. Ferdinando Luminoso
Componente Ordine nazionale degli Ingegneri

Conclude
On. Giuseppe Stellato
Consigliere regionale

modera
Maria Beatrice Crisci
Giornalista de Il Denaro




martedì 12 gennaio 2010

Finmek - Oggi si discute in Consiglio


Lavoratori FINMEK/ex ATI – Si discute in Consiglio l’interrogazione del Consigliere regionale Stellato. Si valuta la tempistica degli ammortizzatori sociali.

TESTO dell’INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
 Premesso che:

·      la crisi occupazionale e del mercato del lavoro in cui versa  il sistema Italia e la Regione Campania ha raggiunto livelli notevoli e tali da richiedere interventi strutturali nel medio e lungo periodo, nonché interventi di sostegno ai lavoratori nel breve periodo;
·        rilevato che tale situazione riguarda in maniera particolare la Provincia di Caserta e, segnatamente, il territorio di Santa Maria Capua Vetere, ove due aziende di primaria importanza, come l’ex ATI e la FINMEK-ACCESS, non sono operative ormai da tempo;
·        entrambe le Aziende  hanno in carico diverse unità lavorative( oltre 50 per l’ex ATI e 140 per l’ex Finmek) per le quali vi è assoluta incertezza di futuro;

·        per quanto attiene ala FINMEK ACCESS va rilevato che:
1.      la stessa  è in amministrazione straordinaria dall’agosto 2005;
2.      attualmente questo è il quinto anno di CIG con scadenza il 30 giugno 2010. L’ultima proroga è stata concordata e concessa per 10 mesi e non più 12;
3.      le persone coinvolte sono tuttora 140 di cui circa un centinaio non pensionabili, nemmeno con la mobilità lunga;
4.      attualmente per  FINMEK è in vita un contratto di programma, COSTELMAR, IXFIN e 3M per la industrializzazione della provincia di Caserta. Il piano risulterebbe  fermo poiché mancherebbe  la delibera regionale  per lo stanziamento delle risorse necessarie. Le aziende sarebbero  già state individuate  si aspetterebbero  solo gli stanziamenti di cui sopra;
5.      i 140 lavoratori sono stati inseriti  in corsi  di aggiornamenti sovvenzionati dalla Regione, anche se non è dato sapere  quando questi corsi inizieranno.

  • Rilevato che per i  59 lavoratori dell’ex ATI vi è scadenza della CIG al prossimo maggio 2010 ed alcuna ulteriore attività o iniziativa risulta in essere a loro tutela;
  • Considerato che appare  necessario  quanto meno provvedere al rinnovo degli ammortizzatori sociali nei confronti dei detti lavoratori;

Tanto premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere Giuseppe Stellato

INTERROGA

il Presidente della Giunta Regionale


 E CHIEDE DI SAPERE

quali atti o iniziative  la Giunta Regionale intende intraprendere affinché  vengono rinnovati gli ammortizzatori sociali ai lavoratori di cui sopra e quali tempi sono previsti per lo stanziamento dei fondi da impiegare per la reindustrializzazione della provincia di Caserta.

Le problematiche occupazionali di queste due aziende  - precisa Stellato – richiedono una risposta in tempi brevi e troppo tempo invece è già trascorso. Molte  altre realtà provinciali purtroppo vivono l’annosa questione della reintegrazione occupazionali dei lavoratori, noi rappresentanti istituzionali della politica abbiamo il dovere di farci partecipi e portavoci delle difficoltà di questi lavoratori. Nello specifico ci rendiamo conto che il mero ricorso agli ammortizzatori sociali, il più delle volte, costituisce solo un modo per ridurre l’incidenza del problema, ma in assenza d’altro, contiene in sé almeno elementi di possibile risposta, in attesa di una ripresa strutturale dell’economia.

La Regione Campania, lo ricordiamo, ha intrapreso dei programmi d’investimento sui territori cercando di riqualificare le attività esistenti e guardare così ad una nuova plausibile fase economica. A questo punto, l’impegno nelle opere infrastrutturali e la proiezione di rilancio derivante dalla nuova fase di programmazione dei fondi FAS e POR potrebbe costituire un’occasione anche per il nostro  difficile territorio casertano. Si tratta di una chiara priorità politica alla quale il PD vuole e deve prepararsi in maniera seria superando i nodi dello sviluppo per il reale recupero delle risorse”.

mercoledì 6 gennaio 2010

Cascetta al Vanvitelli incontra i vertici del Pd di Caserta



L'assessore ai Trasporti ricevuto da Iodice, Graziano e Stellato

L’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, ha incontrato a Caserta gli amministratori locali del Partito Democratico.L’appuntamento alle ore 17.30 al Grand Hotel Vanvitelli. Cascetta ha discusso della necessità e delle priorità d’azione per l’elaborazione di una piattaforma programmatica del PD, che ponga il territorio casertano al centro della pianificazione regionale. Sono intervenuti tra gli altri, il coordinatore provinciale, Enzo Iodice, l'onorevole Stefano Graziano, il consigliere regionale Giuseppe Stellato. (www.pdcaserta.it)
Di seguito gli interventi dei convenuti e dello stesso Assessore:

Introduce il segretario provinciale del Pd Enzo Iodice:
"L’assessore Cascetta ha lasciato numerosi segni durante il suo assessorato sul territorio di Caserta, a nome del Pd lo ringraziamo di cuore. Questo governo regionale ha affrontato numerose situazioni emergenziali nel corso del suo mandato, tra le varie iniziative non sono mancati interventi importanti destinati allo sviluppo e Cascetta è di certo stato un protagonista di questi eventi. Oggi è qui per fare un punto della situazione, ci prepariamo ad una impegnativa campagna elettorale. Stiamo costruendo un progetto di governo che vuole vedere la Campania come volano di economia e sviluppo.
L’assessore Cascetta ci illustrerà dunque il suo progetto per il futuro della Regione.

Saluta la platea il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti.Segue l'intervento del deputato Stefano Graziano:
"Come ogni amministrazione anche questo governo ha avuto le sue luci e le sue ombre ma  crediamo che Ennio Cascetta rappresenti una luce, il migliore assessore regionale ai trasporti  d’Italia, non è un complimento per la sua presenza in questo luogo ma si tratta di un titolo oggettivo. Solo chi frequenta gli ambienti delle conferenze stato-regioni può comprendere i meccanismi ed i tecnicismi con i quali si realizza un progetto e le difficoltà dunque per realizzarlo e portarlo a buon fine.
Personalmente, per esempio, ho la fortuna di aver visto l’arrivo della metropolitana ad Aversa e a Teverola vi saranno tre fermate, ecco la realizzazione di un progetto enorme arrivato in porto.  Beh, credo che questo sia stato frutto di un lavoro enorme che ha seguito un modello, questo lavoro fatto a livello regionale ritengo debba essere trasferito anche nelle province ed avremo risultati impensati.
Siamo al momento in una fase positiva della vicenda elettorale, il centrodestra dopo i fatti che hanno riguardato Cosentino non è più lo stesso, ora se noi siamo bravi a spiegare le nostre ragioni ed i progetti elettorali, possiamo essere ancora una volta il miglior governo per questa regione e anche per questa provincia".

Il seguente intervento dal tavolo è quello del consigliere Giuseppe Stellato:
"Avere Cascetta qui a Caserta è un momento significativo che apre diversi scenari. Quando si parla di Campania si pone sempre l'accento sulle ombre di una regione ma la nostra regione ha anche raggiunto punti di eccellenza come appunto il sistema integrato dei trasporti. Un sistema che ha ridisegnato il modello dei trasporti tra periferia ed area metropolitana, Si è ricostruito un sitema che vede Napoli non solo come un luogo lontano, irraggiungibile ma un punto d’interscambio che cuce insieme tutto il tessuto connettivo del territorio. Si guarda ora la Regione Campania come un tutt’uno, un luogo che guarda ai traffici grandi del Mediterraneo, ai nuovi affari con le coste dell’Africa. Guardiamo dunque in positivo a questi modelli che vanno valorizzati, la regione può ancora essere punto di riferimento non solo per il meridione ma per l’intero modello nazionale, la Campania è uno snodo fondamentale dell’intera storia del paese, luogo anche di grandi conflitti, dove questo partito sa guardare obiettivi verso i quali tendere. Noi ci candidiamo ad essere classe di governo e punto di riferimento. Cascetta ci indicherà quindi le linee di questo programma.

 Infine l'intervento Cascetta:
"Vogliamo cercare di dare delle risposte alla gente atterso delle basi fondamentali, le linee programmatiche di un progetto. Puurtroppo questo che sembrerebbe l’abc della poltiica non viene messo in pratica non solo in Campania ma nemmeno sull'intero territorio nazionale. Il cittadino così viene allontanato dalla politica, e questo è tanto più vero in Campania. Una politica che sembra del tutto disinteressata, parlare invece di progetti, proposte e cose da fare è questo il miglior contributo che si può darer al partito democratico e alla gente. Partire dai prgrammi dovrebbe consentire anche di arrivare a delle coalizioni politiche. Non è vero che non ci sono più differenze tra destra e sinistra, le differenze si devono leggere nei programmi, dunque penso che un centro sinistra che abbia un programma di centro sinistra rappresenti un partito forte, più forte di un centrodestra che questo programma ha mostrato di non averlo. Il tema dei programmi è un tema che ha una rilevanza politica, anche perché dagli altri partiti, diciamolo non si sente un granchè. Ma è possibile, per esempio che l’Udc non ci dica nulla sui programmi che facciamo per la famiglia, o l'Italia dei Valori non dice niente sui programmi per la lotta alla camorra? Com’è possibile che i partiti che governano con noi non abbiano nulla da dire su quello che si deve fare per il paese?

Allora, questo partito ed io con lui ci siamo assunti la responsabilità  di lavorare su questi punti. Io ho redatto una proposta in 12 punti, (www.enniocascetta.it) Il primo punto è quello di mettere in campo delle politiche per creare lavoro vero, attraverso iniziative di sviluppo responsabile.
Il lavoro non deve essere assistenza ma deve corrispondere ad una resa dei servizi per poi produrre. 
In Campania abbiamo oggi 840mila persone senza lavoro, la partecipazione femminile al lavoro è la più bassa d’Italia. Cosa fare? Ci sono alcune proposte: puntiamo ad un sistema di incentivi alle imprese, da un lato che sia automatico ma anche controllato sulle sue ricadute sull’occupazione.
Poi ci sono grandi scomparti indisutriali, ferrotranviario, aereospazio, domotica, informatica, puntiamo anche su settori innovativi collegati alla green economy. Molti sono qui in provincia di Caserta. Nel ferroviario ci sono 4000 addetti in Campania, neell’aereospaziale 10mila ddetti, settori che se ricevono i contributi giusti sono capaci di attrarre altra occupazione. Ma il settore maggiormente operativo è quello dei servizi. Per esempio il servizio pubblico: l’Acms di Caserta, parliamone, perché questa provincia non deve avere un trasporto puubblico su gomma?
L’Acms di Caserta purtroppo non è in condizioni di essere un servizio funzionante. Sono deciso ad intervenire, come regione, affinche l’Acms possa tornare ad essere un servizio pubblico degno di questo nome in questa provincia.


Il secondo punto riguarda la lotta ferma e dcisa alla criminalità organizzata. La camorra non produce lavoro, anzi distrugge il lavoro. Decine di migliaia di euro sottratti alla gente, si modifica la concorrenza, le imprese non possono essere competitive. Nel rispetto delle competenze, sulla camorra qualcosa possiamo fare. Per esempio eliminare quella famosa zona grigia, nuove regole per gli appalti, neinte più massimo ribasso, stazione unica appaltante, dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo azioni che fanno male ma alla lunga rendono… microcredito, sostegno alle piccole e medie imprese attraverso l'associazionismo che mette in rapporto la parte sana della città.
Sanità, solidarietà sociale, sostegno alle fasce deboli. Innovazione universitaria, ricerca, imprese. Qui ci sono dei buoni centri di ricerca, qui la regione Campania ha fatto tanto, dobbiamo spingere su questa strada, le società competitive saranno quelle che sapranno innovare di più. E’ dalla vicinanza tra ricerca e industria che si crea la vera produzione.
Dobbiamo avere il coraggio anche di dire che chi fa ricerca dovrebbe avere un posto di lavoro. Ma perché i ricercatori devono essere dei precari? Quel tipo di lavoro va stabilizzato.

Sesto punto, valorizzazione risorsa territorio. La nostra è una regione duale, binaria, un’unica fascia metropolitana, che va da Santa Maria Capua Vetere a Battipaglia, dove l’80% degli abitanti abita nel 20% del territorio. Il territorio si ricostruisce a partire  dalle infrastrutture, la metropolitana regionale, l’areoposto di Grazzanise…
E poi il grande tema del recupero dei siti inqiinati. Ci sono 3700 i siti inquinati in regione Campania di cui 1700 solo in provincia di Caserta, siamo stati lo sversatoio d’Italia. Fino ad oggi solo 13 di questi siti sono stati bonificati. Che Campania voglimo consegnare ai nostri figli?
Io faccio due proposte, la prima è quella di utilizzare la moneta urbanistica, non soldi, ma servizi, attività… la prima applicazione di questa moneta è stata il piano case.
Un altro punto considera l’energia, l’agricoltura, le biomasse… utilizzare per esempio gli spazi dove la gente è andata via. Possiamo dare una nuova vita e una nuova missione all’agricoltura in questa regione non più quella di produrre cibo, ma quella di produrre energia.

E POI IL TURISMO. Un tema troppo assente in questa provincia. In provincia di Caserta vi sono solo 5 siti e producono soltanto 900mila turisti all’anno, insomma noi dobbiamo fare di più. Vi rendete conto che Caserta ormai dista solo 1 ora e 9 minuti da Roma, una città che fa trenta milioni di turisti all’anno. L’alta velocità sta cambiando il paese… noi dovremmo fare di Napoli e Caserta un unico pacchetto integrato collegato con Roma. A Napoli arrivano centinaia di migliai di crocieristi e nessuno viene a Caserta. Questo grande risultato va spalmato sul territorio.
 



Voglio chiudere. Sei milioni di abitanti per la regione Campania, siamo stati considerati un medio stato europeo, come la Danimarca, purtroppo però uno stato che ha tanti problemi. Diventerà  questa regione sempre più stato e sempre meno ente locale. Queste elezioni del 2010 rappresentano una terza fase anche a causa del federalismo fiscale. Vii saranno enormi conflitti, le regioni hanno competenze che associate al federalismo ne faranno empre di più degli stati di un paese federale. Serve quindi una classe dirigente utile. Se dovesse vincere il centro destra il rischio è che la Campania diventi uno stato COLONIALE.
Una vittoria del centro destra consegnerà questa regione ad un ruolo vassallo. Quale autonomia potrà avere un governo di centro destra nella nostra regione?
Altra cosa importante che abbiamo fatto qui è dare un nuovo statuto, una nuova legge elettorale dunque che consentrirà di avere tempi più rapidi di valutazione, più controllo. La nostra legge elettorale è importante, il livello più alto delle elezioni ricordiamolo ormai spetta alle elezioni regionali. Abbiamo fatto una legge elettorale coraggiosa, dove mi auguro che il prossimo consglio sia molto più rosa. Ce l’hanno attaccata ma noi del centrosinistra, noi in Campania, proprio noi abbiamo avuto ragione.
La competizione elettorale che ci aspetta sarà molto difficle, dobbiamo rimontare. Sono un appassionato del Napoli e proprio questa squadra ci ha dimostrato che rimontare al novantesimo si può e poi diventare anche più forti".






A Caserta il coordinamento cittadino non parte

convenzione-prov-le-pd-2

(pubblicato su www.ilcasertano.it)
Pd, niente coordinamento
Tra Red, Bindi e Letta nessuna intesa
Tra Red, Bindi e Letta nessuna intesa


Il Pd di Caserta non ha voluto perdere nemmeno in occasione dell’Epifania la sua marcata vocazione alle lacerazioni interne, non riuscendo nell’intento di chiudere il cerchio intorno alla costituzione del coordinamento provvisorio cittadino e optando per un rinvio. Ancora una volta i problemi maggiori sono emersi all’interno dell’area Bersani e, in particolare, in quella parte in cui sono confluite anche le anime che fanno capo a Bindi e Letta. Sugli undici elementi dell’organismo da indicare nel totale, infatti, mancano al’appello solo i due in quota a quest’area. Troppo poche due “caselle” per gli interessi intorno alla partita. Al punto che ieri sera l’ex deputato Lorenzo Diana, tra i rappresentanti della sottocorrente al tavolo, pur tra i mugugni ed i “no” degli altri bersaniani e dei franceschiniani, ha chiesto ed ottenuto un rinvio fino a domani sera per raggiungere la quadra all’interno del suo gruppo.
Il coordinamento provvisorio cittadino del Pd viene definito in ordine all’esito delle primarie del 25 ottobre a Caserta per quello che riguarda le preferenze raccolte per l’assemblea nazionale. In base alle percentuali sei esponenti spettano all’area Bersani (quattro al gruppo che si riconosceva nella lista animata dal deputato Stefano Graziano, dai sindaci, Nicola Ucciero, Achille Natalizio, Carlo Marino, etc, e due al gruppo che fa capo ai cosiddetti riformisti: Lorenzo Diana, Dario Abbate, Enzo Iodice, Ubaldo Greco, Nicola Caputo, Peppe Stellato, etc), quattro all’area Franceschini e uno a quella Marino. I franceschiniani non hanno avuto problemi ad indicare i loro nomi, che sono quelli dell’assessore comunale alle Politiche sociali Gianfranco Fierro, del presidente del consiglio comunale Arturo Di Palo, di Michele Senatore e di Pietro Canzano; per i mariniani è stato avanzato il nome dell’ex presidente di Italia Nostra, Annamaria Loiacono; l’area Bersani che vantava la possibilità di esprimere quattro nomi ha fatto quelli di Alessia Fratta, architetto, di Carlo Marino, Franco De Michele e Peppe Venditto; quella dove invece ci sono ancora problemi si è attorcigliata su sé stessa senza trovare una soluzione.
Una forte aspirazione ad entrare nel coordinamento è quella espressa dall’ex segretario provinciale dei Ds, Ubaldo Greco. La partita per l’assessore della giunta Petteruti è di vitale importanza, essendo rimasto fuori anche dalla segreteria regionale (i soli due casertani che ne fanno parte sono Ludovico Feole, per l’altra area Bersani, ed Enzo Iodice, segretario provinciale uscente). Greco ambisce ad essere il primo segretario cittadino del Pd ma per coltivare la sua aspirazione deve stare nell’organismo. Ma ci sono, come detto, solo due caselle da riempire. Stellato (area Letta) preme per l’ingresso del consigliere comunale del capoluogo Paolo Marzo. Il suo collega consigliere regionale Caputo (area Bindi) per quello di un altro assessore a Caserta, Arturo Gigliofiorito. Senza tener conto, poi, di mille altre aspirazioni.
Adesso si fa largo l’ipotesi di un ennesimo papocchio, come sul modello dell’elefantiaca vecchia direzione provinciale: per non scontentare nessuno si cerca di allargare il coordinamento. Undici posti sono pochi? Se ne facciano 22, è la richiesta già pervenuta. Se si tiene conto che dell’organismo fanno già parte di diritto il sindaco del capoluogo, il capogruppo in consiglio, i nove eletti a Caserta nelle assemblee regionale e nazionale, si potrebbe arrivare a 32-33 elementi. Per fare cosa? Solo per arrivare fin dopo le elezioni e preparare il congresso. Per non parlare poi del fatto che alla vigilia della presentanzione delle candidature alle primarie per la scelta del candidato alla Provincia l’argomento è stato del tutto derubricato dall’agenda delle priorità. Tutto questo all’ombra del Partito democratico. E lo chiamano ancora “partito”. (06.01.10)
WWW.ILCASERTANO.IT

lunedì 4 gennaio 2010

Pd Santa Maria Capua Vetere - Costituito il Direttivo


Pd, scoppia la pace tra Giudicianni e Stellato

SANTA MARIA CAPUA VETERE - Il consigliere regionale: "Sostengo l'amministrazione, ma non avrei fatto la 'ramanzina' a preti e insegnanti". Eletto il nuovo direttivo del partito democratico.




Questa mattina, durante la conferenza stampa convocata per illustrare la nascita del nuovo direttivo del Pd il consigliere regionale ha colto l'occasione per annunciare la fine delle ostilità....
IL NUOVO DIRETTIVO - Il direttivo del Pd è costituito da Antonio Sergio, Gino Vastano, Alberto Vastano, Pierpaolo Alabisio e Rosida Baia. Ne sono membri di diritto il capogruppo in consiglio comunale Arturo D'Addio, il consigliere regionale Giuseppe Stellato e il sindaco Giancarlo Giudicianni. Individuato anche il portavoce nella figura del consigliere comunale Enrico Monaco. Il neo organismo è la sintesi delle varie anime di cui fondatrici del partito più un rappresentante dell'amministrazione che avrà il compito di favorire il dialogo tra i due gruppi.
LA PACE DAL PUNTO DI VISTA DI STELLATO - Apparsi ai più ancora un pò tesi, il consigliere regionale Giuseppe Stellato e il sindaco Giancarlo Giudicianni hanno annunciato questa mattina la fine delle ostilità. Anzi per la precisione hanno 'diradato le chiacchiere sui contrasti' che li avrebbero visti protagonisti nelle ultime settimane. "Contrasti - ha dichiarato l'onorevole Stellato - frutto di un'errata valutazione della dialettica interna al partito. Oggi qui è presente anche il sindaco ma su questo non avevo alcuna perplessità: oltre ad essere il sindaco è anche un dirigente del partito. Credo che stia operando sicuramente per il bene della città. Le dichiarazioni rese in precedenza credo siano state il frutto di tensioni interne alla vita amministrativa, una diversità di vedute che crea anche esigenze di autonomia. L'amministrazione è autonoma dal punto di vista politico, ho sempre manifestato il mio sostegno all'amministrazione targata Giudicianni, mai dichiarato prese di distanza. L'amministrazione d'altra parte è costantemente sottoposta a stress e tensioni e non ho motivi per dubitare della bontà dell'operato dell'amministrazione nè del sindaco. Questo non vuol dire che devo sottoscrivere quello che l'amministrazione fa, nè che quest'ultima deve sottoscrivere necessariamente tutto quello che faccio io. Certo non avrei mai fatto la ramanzina a tre categorie (il riferimento va al manifesto fatto affiggere dal sindaco e agli auguri 'particolari' manifestati verso gli insegnanti, i commercianti e i ministri della Chiesa, ndr), ma abbiamo un approccio diverso".
LA PACE DAL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO - Dello stesso avviso il sindaco Giudicianni. Se oggi l'ospedale Melorio non solo non chiuderà ma sarà potenziato, è perchè il lavoro portato avanti con l'onorevole Stellato ha dato i suoi frutti. Siamo sulla stessa barca. Pensare che un sindaco e un consigliere regionale possano stare due piani diversi sarebbe un suicidio".


Approvata Manovra di Bilancio



Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto alternativamente dai Vice Presidenti Gennaro Mucciolo e Salvatore Ronghi, ha approvato la manovra di bilancio della Regione Campania per l'anno 2010, nel rispetto del termine di legge fissato al 31 dicembre.
Nel dettaglio, l'Assemblea ha espresso voto favorevole sul Bilancio di previsione per il 2010, sul Bilancio pluriennale 2010-2012 e sulla Legge Finanziaria 2010, adottando, altresì, all'unanimità il Bilancio di previsione del Consiglio Regionale della Campania per l'anno finanziario 2010.
Con riferimento, infine, al Bilancio del Consiglio, l'Assemblea ha approvato un decremento dei costi di funzionamento di oltre 3 milioni di euro, in linea con la politica di razionalizzazione della spesa che, attraverso la riduzione di compensi per consulenze, spese di funzionamento dei gruppi consiliari ed indennità dei consiglieri, ha portato nell'ultimo triennio una riduzione di dieci milioni di euro del Bilancio del Consiglio regionale.


Ricordiamo che tra i principali interventi previsti dalla legge finanziaria, sono da segnalare:
  • tra i principi (art. 1), il divieto alla privatizzazione delle risorse idriche (stabilendo che, in assenza di intese con lo Stato sulle politiche relative alle società di distribuzione dell'acqua potabile, le aziende operative nella Regione Campania devono avere la maggioranza assoluta dell'azionariato a partecipazione pubblica e che tutte le forme attualmente in essere di gestione del servizio idrico con società miste o interamente private decadono a far data dalle scadenze dei contratti di servizio in essere) ed il divieto all'installazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione e di stoccaggio del combustibile nucleare nonché di depositi di materiali radioattivi;
  • tra le norme per favorire l'occupazione (art. 2), la previsione di un incentivi all'occupazione a favore delle imprese che assumono a tempo indeterminato lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria, iscritti nelle liste di mobilità e disoccupati ed inoccupati, nonchè uno stanziamento di 50 milioni di euro per il credito d'imposta per l'incremento dell'occupazione;
  • tra le misure di sviluppo sostenibile (art. 3), l'impegno a finanziarie in via prioritaria i progetti  inerenti la depurazione delle acque del litorale Domitio/Flegreo ed a presentare, entro il 30 giugno 2010, un piano di ripascimento delle coste contro il fenomeno delle erosioni costiere;
  • tra le norme a sostegno dell'agricoltura (art. 4), l'istituzione di un "Fondo di solidarietà e di sostegno a favore delle aziende agricole in stato di grave emergenza economica e di mercato", con uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2010;
  • tra le misure per ridurre le disuguaglianze sociali (art. 5), la proroga per il 2010 della sperimentazione del reddito di cittadinanza, assicurando copertura agli aventi diritto fino ad un massimo di 30 milioni di euro;
  • tra le misure di razionalizzazione della spesa (art. 6), la riduzione del 25%, rispetto all'esercizio 2009, delle spese di consulenza del Consiglio e della Giunta per il 2010, nonchè la riduzione ad un terzo dei compensi degli amministratori delle società partecipate, in caso di perdite non giustificate superiori ad un quinto del capitale sociale.